Urge una nuova cultura in riabilitazione neurologica

Certo, le patologie neurologiche sono molto complesse e per quanto gli studi siano andati avanti negli ultimi decenni, ne conosciamo ancora molto poco e molto limitato rimane il nostro lavoro di riabilitatori.

Il più delle volte il recupero non è totale e nei casi di Ictus, ad esempio, il 75% delle persone rimane con una disabilità più o meno importante.

Quella delle patologie neurologiche è una realtà completamente diversa dalle patologie di altra natura, come quelle ortopediche, con le quali, purtroppo, ancora oggi, molto spesso, si tende a fare paragoni sia da un punto di vista della qualità che dei tempi del recupero. Ma il paragone è quantomai inadatto e fuorviante.

Il recupero post patologia neurologica segue dinamiche estremamente diverse da quelle di altre patologie e necessita di una attenzione e di una cura che non possono e non devono essere mai banalizzate perché si rischia di fare danno.

Vedere ancora oggi che persone con patologie neurologiche vengono inserite in percorsi riabilitativi uguali per tutti, senza alcuna individualizzazione e senza la benché minima specificità per le diverse diagnosi, è disarmante.

La non idoneità dei percorsi, non solo comporta un’importante “perdita” di tempo (che in riabilitazione neurologica riveste un ruolo fondamentale, ma sarebbe il male minore) ma determina un mancato recupero e molto spesso, purtroppo, anche un peggioramento della situazione. Non è plausibile non essere preparati in questo senso e credere che sia sufficiente riabilitare la persona come si fa per le altre patologie, tanto, male che va, non si ottengono risultati soddisfacenti.

In questo modo, invece, purtroppo, si apre al strada alla possibilità di indurre peggioramenti che possono essere anche significativi. E oltre alla patologia ci si trova ad avere a che fare con altre problematiche dalle quali sarà ancora più difficile tornare indietro.

Se non è ancora possibile oggi curare la stragrande maggioranza di patologie neurologiche ed il recupero, come affermato ad inizio post, è spesso limitato, è perlomeno indispensabile agire in termini scientifici ed adottare le più recenti evidenze riabilitative per cercare di raggiungere il massimo recupero che la patologia ad oggi ci concede.

E studiando, ricercando e lavorando ambire sempre più a percorsi ed esercizi estremamente mirati e specifici per le diverse persone e le diverse patologie, così da permettere un recupero sempre maggiore e di qualità.

Si tratta di etica umana oltre che professionale.

Autore

Daniele De Patre

Daniele De Patre

Il Dott. Daniele De Patre è Dottore Magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie, Dottore in Fisioterapia e Dottore in Scienze Motorie all’Università degli Studi dell’Aquila. Fondatore e Responsabile di NeuroRiab - Centro specialistico di riabilitazione post ictus e patologie neurologiche. È Membro del Comitato Scientifico del Centro Studi di Riabilitazione Neurocognitiva - Villa Miari (VI). È Docente Autorizzato di Riabilitazione Neurocognitiva, Docente a contratto al Master di I livello in Fisioterapia Neurologica dell’Università di Verona e Referente Regionale della Regione Abruzzo del Gruppo di Interesse Specialistico in Fisioterapia Neurologica e Neuroscienze AIFI. Precedentemente Teaching Assistant in Neurorehabilitation presso l’Università del Minnesota negli Stati Uniti. Coautore del libro “Il Dolore Come Problema Riabilitativo” e del libro “La Teoria Neurocognitiva secondo il Confronto tra Azioni, Volume 1” è anche autore di molti articoli pubblicati su riviste specializzate come “Riabilitazione Neurocognitiva” e “Fisioterapia” di AIFI. Relatore a corsi e convegni nazionali ed internazionali, attualmente lavora come responsabile riabilitatore neurocognitivo presso NeuroRiab e come docente in Italia e all’estero, promuovendo corsi di formazione in Riabilitazione Neurologica.

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