A febbraio 2022 il signor Sha presenta l’occlusione dell’Arteria Carotide Interna Destra con conseguente Emiplegia Sinistra che coinvolge l’Arto Superiore e l’Arto Inferiore. Dopo un inizialissimo periodo di riabilitazione presso una struttura convenzionata, decide di affidarsi alla nostra struttura.
Quasi da subito, quindi, inizia a lavorare con la Riabilitazione Neurocognitiva proposta presso NeuroRiab per il recupero motorio delle azioni dell’arto superiore e dell’arto inferiore.
Il recupero va molto bene e qualche giorno fa ci invia due video in cui si mostra mentre inizia a riprendere una attività sportiva che molto ama: la corsa!
RIFLESSIONE:
Molto spesso le persone con neurolesione si chiedono fino a che punto si può recuperare. La domanda necessita di una risposta molto complessa che tenga conto di molti aspetti.
E’ bene prima di tutto precisare che, così come ogni persona è unica ed irripetibile, allo stesso modo, il percorso di recupero è unico ed irripetibile per ognuno, dunque non esiste uno standard.
Esistono però, degli elementi che permettono di ipotizzare delle previsioni del recupero, chiamati indici predittivi, che è importante conoscere ma che non sono una matematica. Tra questi, i più importanti sono:
– Tipo, sede ed estensione della lesione;
– Tempo trascorso dalla data di lesione;
– Età della persona;
– Comorbidità e recidive;
– Esperienze della persona pre-lesionali;
– Esperienze della persona post-lesionali;
– Predisposizione, Propensione ed Impegno Mirato della persona al recupero;
– Sostegno del caregiver e/o della famiglia;
A questi indici predittivi, al fine della qualità del recupero, va senz’altro aggiunto, il ruolo imprescindibile della riabilitazione ed il momento in cui questa inizia.
E’ fondamentale affidarsi sin da subito a professionisti o strutture riabilitative che si occupano specificatamente di patologie neurologiche e che applicano le più recenti acquisizioni neuroscientifiche nel percorso di recupero.
In genere, la persona con neurolesione (vittima ad esempio di un ictus) si trova ad essere prima ricoverata in ospedale e poi inviata in strutture riabilitative convenzionate (o di altra natura) che però, purtroppo, a volte, possono non proporre trattamenti riabilitativi specifici. Ciò influenza negativamente il recupero.
E’ bene sapere che, come successo per il signor Sha, se la persona con neuroloesione non ha più bisogno dell’assistenza medica e del ricovero, può tornare a casa e scegliere autonomamente e assieme alla propria famiglia, la struttura riabilitativa più adatta per accedere ad un percorso di recupero più specifico e mirato possibile.
E’ fondamentale infatti, al netto di tutti gli indici predittivi indicati sopra, che la persona venga sottoposta il prima possibile (si ripete il concetto: il prima possibile) a percorsi riabilitativi neurologici specifici come quelli che offre la Riabilitazione Neurocognitiva applicata presso il nostro centro, per un recupero motorio più elevato possibile. Non è la stessa cosa iniziare una riabilitazione mirata dopo uno, tre o cinque mesi. O dopo anni.
Per questo motivo, è importantissimo scegliere ed iniziare il prima possibile il percorso riabilitativo specifico, perché il tempo fa la differenza!!